Sappiamo poco della medicina tradizionale praticata in Cambogia nel periodo più arcaico (4200 a.C.). Quello che sappiamo è che i medici erano, nello stesso tempo, alti funzionari e sacerdoti. Le loro metodologie di guarigione erano apotropaiche, ossia più scaramantiche che razionali e scientifiche, altre invece quasi pionieristiche.
Solo dalla codificazione del sovrano khmer Jayavarman VII (1181-1218), come riportato da un stele ritrovata tra le rovine archeologiche di Angkor, il Th’nam Boran è divenuta una scienza medica organica, coerente e razionale. Nei secoli successivi una genealogia di Maestri, eredi degli antichi Deva-Raja, hanno condotto e tramandato l’antica medicina tradizionale sino al 1900.
Intorno al 1950 il Venerabile Gran Maestro Cambogiano Kuna Lang Vang, ha rimaneggiato e riordinato tutto lo scibile medico tradizionale della Cambogia da lui ereditato. Attualmente esiste uno studio peculiare etnomedico armonizzato dal Ketu-Dhātr Umberto Pettarin e da lui continuamente aggiornato con metodologie scientifiche idonee e corrispondenti alle moderne esigenze e urgenze della società contemporanea.